Comune di Valle Cannobina
Cavaglio Spoccia - Cursolo Orasso - Falmenta
CAVAGLIO SPOCCIA
267 abitanti (M 137, F 130)
Densità per Kmq: 14,7
Superficie: 18,14 Kmq
Cavaglio è il primo paese che si incontra entrando in Valle Cannobina e si raggiunge dopo aver attraversato un ponte di circa 100 metri di altzza sul torrente Cannobino. Cavaglio conserva tipici e caratteristici angoli antichi. Il toponimo è formato da due denominazioni: la prima è collegata da qualche studioso alla continuazione del nome personale latino CABALLIUS; altri ammettono la possibilità di derivazione dall’aggettivo CAVUS o dal sostantivo CAVA, il cui significato sarebbe quello di ‘canale scavato per deviare il fiume’; la seconda sembrerebbe provenire dal verbo piemontese “spucé”, ‘intingere’. Poche sono le notizie sulle sue prime vicende: si sa soltanto che fu sempre caratterizzata dalla dipendenza politica, oltre che culturale e religiosa, da Cannobio. Ed è, infatti, proprio insieme a Cannobio che nel 1441, chiudendo una lunga parentesi repubblicana, l’intero territorio cannobino (di cui faceva parte) venne assoggettato al dominio dei Borromeo, sotto cui restò sino al XVII secolo. Sotto il profilo religioso ottenne una propria autonomia nel 1574, mentre la chiesa di Santa Maddalena, del 1445, venne elevata a parrocchiale solo nel 1615, quando fu scorporata da Orasso. Di interesse storico-artistico si rilevano: il campanile romanico e i vari ponti costruiti lungo l’antica “via Borromeo” che percorre l’intera vallata; la parrocchiale di San Donnino, quella di Santa Maria Maddalena e infine quella dell’Assunta.
Spoccia si distende su uno sperone roccioso panoramico da cui si può godere una spelngida vista su la valle. Il paese, ricco di acque sorgive, mette in bella mostra diverse case costruite direttamente sulla roccia, caratteristiche fontane ed offre al visitatore accoglienti ed armoniose piazzette.Lunecco è considerato il centro della Valle Camnnobina, Un nucleo di case raccolte attornoala bella chiesetta di S.Giovanni. Lunecco ospita inoltre, in uno spazio adiacente all'edificio della ex-Comunità Montana Valle Cannobina, l'Ecomuseo del Lago e dei Monti che durante la stagione estiva è utlizzato anche come info point e centro di accoglienza per turisti, Gurrone si presenta come un bel balcone dal quale si può ammirare la spelndida vista sula vale e sul versante che della sponda lombarda del lago Maggiore.
CURSOLO ORASSO
Popolazione al 31.12.2012:
106 abitanti
Altitudine: 890 m.s.l.m.
Nonostante la mancanza di documentazione medievale, la prima parte del toponimo sembrerebbe costituire, secondo alcuni studiosi, un derivato di CURSUS, che significa ‘via delle greggi’. La seconda parte, invece, sembrerebbe rappresentare un derivato di HORA, nel significato di ‘contrada, cantone, frazione di territorio’, realizzata attraverso il suffisso -aceus che assume valore dispregiativo, indicando probabilmente una infelice esposizione del territorio. Un’alternativa può essere rappresentata dal latino AURA, con il valore di ‘vento’, allusiva nel caso specifico alla presenza di correnti d’aria particolarmente fredde o fastidiose. Poche sono le notizie sulle sue prime vicende: si sa che nell’antichità i due agglomerati (Cursolo e Orasso) erano in stretta dipendenza sia civile che religiosa dal borgo di Cannobio. Tuttavia, già a partire dal 1335, Orasso potè ospitare un proprio cappellano con giurisdizione anche sugli altri villaggi cannobini. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Sotto il profilo storico-architettonico si segnalano: a Orasso, la chiesa più antica della Valle Cannobina, che risale al XIII secolo ed è dedicata alla visitazione, e la chiesa parrocchiale di San Materno, costruita nel 1445 e ampliata nel 1680, affiancata da un campanile romanico con l’altare maggiore in legno intagliato, di inestimabile valore storico e artistico. Notevole poi l'Oratorio del Sasso che domina il paese e che sorge sull'antico tracciato mercantile che collegava Cannobio alla Valle Vigezzo lungo un percorso storico denominato la Via Borromea. Orasso è il nuleo abitato più antico della valle. A Cursolo,accoglIente e solleggiato paese dell'alta Valle Cannobina, troviamo la chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate costruita nel 1899 e affiancata da un campanile del 1756 (al suo interno si può ammirare un crocifisso del Seicento). Proprio sotto la chiesa troviamo un elegante e signorile Palazzetto (XVII sec.). Numerose le piccole ed armoniose piazzette tra cui quella della fontana ed accanto un prezioso loggiato del XIV sec. Ragguardevoli anche alcune vecchie testimonianze della civiltà rurale come il lavatorio ed il mulino presso il torrente Eira.
FALMENTA
Nonostante la mancanza di documentazione medievale, qualche studioso vede nel toponimo una forma derivante dall’aggettivo latino FAMULENTA. Meno probabile sembra poi l’idea di qualcun altro, che individua in esso un incrocio tra flumen e fluenta. La sua storia, come quella dell’intera Valle Cannobina, è strettamente legata a quella di Cannobio, da cui per secoli dovette dipendere sia in campo politico che religioso. Negli anni 1402-1414 fu soggetta, quindi, alla tirannide dei fratelli Mazzarditi, i quali, approfittando delle discordie tra il doppio partito dei guelfi e ghibellini, di cui Cannobio era invasa, se ne impadronirono dando luogo anche alla costruzione di una torre. Seguì successivamente le sorti di Milano venendo sottomessa, pertanto, alla dominazione spagnola prima e a quella austriaca dopo. Nel 1743, con il trattato di Worms, si staccò, insieme alle altre terre della sponda occidentale del lago Maggiore, dal ducato di Milano e passò dapprima a Casa Savoia e poi alla provincia di Novara. Tra i monumenti di maggior rilievo artistico si segnala la parrocchiale di San Lorenzo, risalente alla seconda metà del Cinquecento: prezioso al suo interno è l’altare maggiore, opera barocca d’intaglio ligneo, adorno di decine di statue di pregevole fattura. Interessante è anche l’oratorio di San Pietro, in località Crealla.
Crealla è immersa nel verde ed è circondata da campi ancora coltivati e ben tenuti. Sino alla fine degli anni novanta del secolo scorso il paese era raggiungibile solamente a piedi attraverso una lunga, bella ed antica scalinata. In quegli anni venne costruita la strada di collegamento con Falmenta ed il fondovalle. Un grande rispetto per le tradizioni, altrove scomparse, mantiene viva la memoria e la identità orgogliosa dei suoi abitanti e di coloro che conservano le loro radici familiari. Decisamente interessanti sono poi la case molte della quali costruite secondo l'antica tecnica "a secco", edifici interamente in pietra con tetti in piode che reggono tranquillamente il peso del tempo che scorre. Un borgo da visitare, scoprire e fotografare come testimomianza viva della storia della Valle Cannobina. Durante il periodo natalizio vengono allestiti diverse decine di presepi per le vie del paese richiamando molti visitatori.